Il Presidente della Federazione Italiana Taekwondo, Angelo Cito, ha incontrato questa mattina gli studenti del Liceo Sportivo “Enrico Fermi” di Catanzaro per un momento di dialogo dedicato ai valori dello sport e al suo ruolo nella società contemporanea.
Durante l’incontro, il Presidente Cito ha affrontato diversi temi legati all’etica sportiva e alla responsabilità sociale, concentrandosi in particolare sulla drammatica situazione che sta colpendo la popolazione di Gaza.
"Gaza è un grido di dolore che non può essere ignorato da nessuno, tantomeno dal mondo dello sport, che mira a promuovere la pace e la comprensione tra le nazioni, principi cardini dei valori olimpici. In questa fase storica così delicata per i diritti umani, non si può restare indifferenti di fronte alla deportazione di un popolo e alla morte di bambini, donne e uomini palestinesi innocenti. Il mondo dello sport, per ciò che rappresenta e che ha rappresentato nel corso della storia per l'affermazione e la difesa dei diritti umani, non può permettersi di essere assente. Basti pensare al pugno alzato di Tommie Smith e John Carlos durante i Giochi Olimpici di Città del Messico, o l'utilizzo che ne fece Nelson Mandela contro l'apartheid, per non parlare di Jesse Owens durante i Giochi di Berlino del 1936, il coraggio di Gino Bartali durante le persecuzioni nazifasciste. Azioni potenti in difesa dei diritti umani, capaci di segnare la storia ed essere di ispirazione per intere generazioni. Pertanto, il mondo dello sport ha il dovere di far sentire la propria presenza. Invece in questo momento è inspiegabilmente assente e silenzioso. Bisogna fermare questo massacro di esseri umani. Dobbiamo tutti condannare con forza questa vergogna e sostenere convintamente tutte quelle azioni volte a fermare questo genocidio autorizzato. È nostro dovere farlo, in primo luogo come esseri umani e poi come sportivi. Bisogna pretendere azioni concrete e immediate da parte di tutti i governi, a prescindere dagli schieramenti politici, azioni capaci di porre fine a questo orrore, una vera mattanza da parte del governo d'Israele. Lo sport deve essere sempre in "campo", a maggior ragione quando si giocano partite così importanti dal punto di vista umano e sociale, altrimenti rimarrebbe mera attività fisica e d'intrattenimento, decontestualizzata dalla vita reale."