Il Para Taekwondo è la versione adattata del Taekwondo per atleti con disabilità fisiche, sensoriali e intellettive. La disciplina è regolamentata a livello mondiale dalla World Taekwondo (WT), che promuove l’inclusione e l’equità nel Taekwondo agonistico.
Il Para Taekwondo conserva i principi fondamentali dell’arte marziale coreana – rispetto, autodisciplina, coraggio – offrendo agli atleti con disabilità la possibilità di competere ai massimi livelli internazionali, incluso il programma Paralimpico.
Evoluzione e riconoscimenti
- 2006 – La WT sviluppa la disciplina Kyorugi (combattimento) per atleti con disabilità agli arti superiori
- 2013 – Viene introdotta anche la specialità Poomsae (forme), aperta a una più ampia gamma di disabilità
- 2017 – Il Comitato Paralimpico Internazionale (IPC) riconosce ufficialmente il Para Taekwondo come sport paralimpico
- Tokyo 2020 – Esordio del Para Taekwondo ai Giochi Paralimpici con la disciplina Kyorugi
- Los Angeles 2028 – Il Para Poomsae sarà inserito per la prima volta nel programma dei Giochi Paralimpici
Specialità del Para Taekwondo
1. Kyorugi (Combattimento)
Combattimento a contatto controllato tra atleti con disabilità agli arti superiori, in posizione eretta. Si svolge su campo da gara 8x8 m, con le stesse regole base del Taekwondo olimpico, ma adattate.
2. Poomsae (Forme)
Esecuzione codificata di tecniche su base stilistica. Adatta ad atleti con diverse disabilità, si basa su criteri di equilibrio, potenza, ritmo e precisione tecnica.
Classificazioni ufficiali
Kyorugi (Combattimento)
- K41 – disabilità grave a entrambi gli arti superiori
- K42 – disabilità moderata a entrambi gli arti o grave a uno
- K43 – disabilità significativa a un arto superiore
- K44 – disabilità lun arto superiore sotto al gomito
(Attualmente, K43 e K44 competono insieme nei tornei internazionali e paralimpici)
Poomsae (Forme)
Classificazione per tipo di disabilità:
- P10 – disabilità visiva
- P20 – disabilità intellettiva
- P30 – disabilità fisica (impairments motori)
- P50 – atleti su sedia a rotelle
- P60 – atleti sordi
- P70 – bassa statura
La classificazione funzionale permette di garantire l’equità nelle competizioni e valorizzare le capacità motorie degli atleti in base alla loro condizione.
L’Italia e il Para Taekwondo
L’Italia ha investito negli ultimi anni nello sviluppo del Para Taekwondo, portando atleti ai massimi livelli continentali e mondiali.
Parigi 2024 ha segnato un momento storico con la prima medaglia paralimpica italiana nella disciplina:
- Antonino Bossolo – bronzo nella categoria K44 -63 kg
Valori e inclusione
Il Para Taekwondo non è solo una disciplina sportiva, ma un veicolo di valori umani e sociali:
- Inclusione
- Autonomia
- Empowerment personale e collettivo
È anche una piattaforma per abbattere le barriere culturali e pregiudizi, offrendo alle persone con disabilità l’opportunità di esprimersi, competere e ispirare.