Lo sport dà il meglio di sé quando unisce, e oggi, tutti noi siamo stati lì su quel campo di gara, con il cuore e la mente uniti a Vito Dell'Aquila (-58 kg), orgogliosi di lui e delle emozioni che ci ha regalato nonostante in semifinale non sia riuscito a superare l'azero Gashim Magomedov anche a causa di un infortunio muscolare (ha riportato una lesione al tendine degli adduttori della coscia sinistra) che non gli ha permesso di esprimersi al meglio. Nello spettacolare e suggestivo Grand Palais di Parigi, dove il Taekwondo ha iniziato oggi la sua nuova avventura nei Giochi della XXXIII Olimpiade, Vito ha subito dimostrato di che pasta è fatto un campione olimpico (oro a Tokyo 2020) vincendo agli ottavi con un capolavoro di tattica e determinazione, sconfiggendo il kazako Ababakirov dopo essere passato in svantaggio. Ai quarti di finale ha superato nettamente l'ungherese Salim in due round gestiti magistralmente.

Ilenia Matonti (-49 kg), l'altra azzurra in gara, ci ha messo tantissimo cuore, ma si è fermata agli ottavi di finale contro un'atleta più esperta, la turca Kavurat. Menzione particolare all'atleta del team dei rifugiati, Hadi Tiravalanpour (che si allena in Italia insieme agli azzurri), che non è riuscito a superare i sedicesimi.