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Un sogno olimpico realizzato: la storia di Hadi Tiranvalipour

Hadi Tiranvalipour, atleta iraniano di taekwondo rifugiato in Italia, ha conquistato il suo sogno: è stato selezionato come atleta della Squadra Olimpica di Rifugiati del CIO per partecipare ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. Lo ha comunicato il Presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach, durante la trasmissione in diretta dalla Olympic House di Losanna, in Svizzera. Questo successo non solo celebra l'impegno di Hadi, ma è anche un riconoscimento alla Federazione Italiana Taekwondo che lo ha accolto, ad inizio 2023, presso il Centro di Preparazione Olimpica di Roma, permettendogli di allenarsi insieme alla nazionale azzurra.

"La convocazione di Hadi Tiranvalipour nella Squadra Olimpica di Rifugiati del Comitato Olimpico Internazionale per l'Olimpiade di Parigi – dichiara il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi -  rappresenta motivo di orgoglio e soddisfazione, professionale e umana, non solo per il sottoscritto e il collega dell'Interno Piantedosi, avendo dato tutto il supporto per il riconoscimento dello status di rifugiato politico, ma per l'intero Governo, nell'ottica di un'accoglienza organizzata e rispettosa della persona. Felici dell’entusiasmo di Hadi che ha avuto dalla Federazione Italiana Taekwondo, a partire dal presidente Cito, ogni supporto nell'ambito del suo progetto umanitario che sta consentendo anche ad atlete e atleti afgani e ucraini di allenarsi con la Nazionale Italiana, con il nostro contributo economico. Questo è uno dei volti dell'Italia vincente e convincente".

"Hadi si è presentato da me chiedendo aiuto e con un sogno nel cassetto da realizzare: partecipare alle Olimpiadi! - ha dichiarato il Presidente FITA, Angelo Cito - La sua situazione in Iran era diventata molto rischiosa e non poteva più rimanere nel suo paese; noi lo abbiamo accolto e messo nelle migliori condizioni per poter migliorare la sua vita e perseguire il suo sogno. Un ruolo determinante in tutto questo lo ha avuto il Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi, il quale, nel momento in cui gli ho esposto il problema, si è attivato immediatamente affinché Hadi ottenesse lo status di rifugiato politico. Il Coni ha condiviso con noi immediatamente l'importanza del progetto umanitario che oltre Hadi comprende atleti ucraini e afgani. Oggi siamo tutti molto felici per lui e per quanti credono nei valori olimpici. Un ringraziamento particolare va alla squadra nazionale che ha accolto Hadi come uno di loro, sostenendolo e incoraggiandolo sempre!"

Un’emozione forte, come si evince dalle parole dell’atleta iraniano. "Sono profondamente grato per questa opportunità che mi è stata offerta di realizzare il mio sogno olimpico. Desidero ringraziare il Presidente Angelo Cito, la Federazione Italiana Taekwondo, il governo italiano e il Ministro Abodi per avermi concesso lo status di rifugiato, il Comitato Olimpico Nazionale Italiano per il loro sostegno senza riserve e non ultima la World Taekwondo, la nostra federazione mondiale. Non vedo l'ora di rappresentare tutti coloro che come me hanno affrontato grandi sfide per perseguire i propri sogni. L'olimpiade è un luogo di inclusione e spero di ispirare altri a credere che nulla sia impossibile."



photo_2024-05-02_13-49-56.jpgFoto Amandine Lauriol