“Sogni e speranze per I giovani praticanti di Taekwondo” Angelo Cito su Mookas

Intervista a cura della testata coreana Mookas rilasciata da Angelo Cito, Direttore Tecnico dell'ETU, durante il primo campionato del mondo cadetti in Baku, Azerbaijan.

Intervista originale su mookas.com (lingua coreana)

Traduzione:

Perche’ le competizioni giovanili si sono sviluppate nove anni prima in Europa?

La WTF quest’anno ha inaugurato per la prima volta il “Campionato del Mondo Cadetti” nella capitale dell’Azerbaijan, Baku. In questa competizione gareggiano atleti di eta’ compresa tra i 12 e i 14 anni ed e’ uno degli eventi ufficiali della federazione mondiale destinati a crescere, infatti per essere la prima edizione, il numero di atleti e di nazioni iscritte ha superato le aspettative e il riscontro dei media e’ stato molto positivo.

Questa prima edizione del Campionato del Mondo Cadetti e’ stata fissata lo scorso anno a Losanna, in Svizzera (citta’ dove risiede la sede centrale del CIO), dove si e’ riunito il Comitato Esecutivo della WTF che ha approvato il progetto. Durante la riunione pero’ molti membri avevano manifestato perplessita’ e preoccupazioni per il livello degli atleti cadetti e per i numeri delle iscrizioni.

L’ETU (Unione Europea Taekwondo) aveva gia’ cominciato a sviluppare questa idea ben 9 anni fa come campionato a ciclo biennale. Il primo torneo cadetti europeo fu inaugurato in Italia, a Palermo. Questo perche’ la proposta ufficiale di instituire questa competizione fu fatta proprio dal Segretario Generale della FITA Angelo Cito (attualmente anche Direttore Tecnico dell’ETU).

Il Direttore Tecnico dell’ETU, essendo uno dei promotori dello sviluppo di questa divisione, ha analizzato attentamente da vicino questa prima edizione dei Campionati del Mondo Cadetti. E ci dice:

"Ho voluto infondere una speranza più grande per i giovani atleti. Ho pensato che l’allenamento sistematico e l’abitudine all’atmosfera della gara fin dalla piu’ giovane eta’ sarebbe stato un importante punto d'accesso per le Olimpiadi”.

L’ultima edizione del campionato europeo cadetti si e’ tenuta in Romania. Vi hanno partecipato 34 nazioni e circa 400 atleti.

“In questo campionato e’ bello vedere la diversita’ delle nazioni che salgono sul podio senza lasciar predominare una o due nazioni sulle altre, come succede ormai troppo spesso in campo internazionale nelle categorie senior. Inoltre mi fa piacere osservare come in 9 anni il livello degli atleti si sia sviluppato e come questi atleti continuino ad affermarsi nelle competizioni internazionali per adulti dopo anni di esperienza” afferma il Direttore Tecnico Angelo Cito.

La Federazione Italiana (FITA) e’ particolarmente interessata e attiva sul mondo degli sportivi piu’ giovani ed e’ per questo che ha fatto un passo avanti aprendo anche 3 divisioni sotto i cadetti a partire dai 6 anni. Per questo primo campionato mondiale cadetti l’italia ha portato in raduno i primi 3 qualificati al torneo nazionale per ogni divisione facendoli allenare per 6 mesi in cicli di 2 settimane per poi scegliere i piu’ qualificati e idonei per gareggiare in questo evento.

“Essendo dei bambini, questi atleti sono esposti ad una crescita molto veloce e dopo 6 mesi di allenamento, alcuni di loro possono anche cambiare di categoria. E’ per questo che il peso in queste selezioni e’ un elemento che non puo’ essere sottovalutato”.

“Ho avuto un’impressione molto positiva di questo primo campionato mondiale cadetti, il fatto di averli esposti su un podio mondiale significa tanto per il loro futuro. Il sogno di ogni atleta e’ di partecipare ai giochi olimpici e come in tutte le cose il percorso e’ un elemento da non sottovalutare. Sono sicuro che questo campionato sara’ uno dei passi piu’ importanti per i campioni olimpici del futuro”.

In questo campionato abbiamo inoltre che la WTF ha preso delle serie misure per garantire la sicurezza di questi giovani atleti utilizzando i nuovi caschetti con visiera per proteggere dai calci il bersaglio superiore. Anche il Direttore Tecnico Angelo Cito ha espresso la sua opinione. “Sono pienamente d’accordo con la federazione mondiale, dobbiamo garantire la sicurezza dei nostri atleti, specialmente se si parla di bambini. In Italia abbiamo gia’ testato questi caschetti per due anni ed i risultati sono stati piu’ che soddisfacenti. Pero’ dovremmo permettere agli atleti di togliere il caschetto durante le pause per permettere loro di respirare meglio come avviene nella scherma. Ma non solo, questo permetterebbe anche ai media di immortalare i bellissimi volti di questi giovanissimi atleti pieni di sogni e di speranze”.

E poi aggiunge: “Dovremmo anche pensare che i partecipanti di questa gara sono dei bambini, quindi anche il comportamento degli arbitri nei loro riguardi dovrebbe essere piu’ leggero. Per esempio, molti di loro sono stati squalificati per le troppe ammonizioni. Se si considera il fatto che a questa eta’ non si ha un senso sviluppato dell’equilibrio, non si dovrebbero applicare le stesse regole che vengono seguite nelle competizioni per adulti”. “Inoltre non e’ stato assegnato nemmeno un punto per un attacco con il pugno al corpetto. Questo perche’ la potenza che sono in grado di sprigionare a questa eta’ e’ molto limitata e gli arbitri, non sentendo il suono del corpetto, a cui sono abituati nelle normali competizioni, non hanno dato il giusto peso a queste tecniche”.

“Per la prossima edizione sarebbe bene che gli arbitri tengano in considerazione anche questi aspetti”.